“Pietre, grosse pietre, una sopra l’altra. All’interno camere buie, corridoi, gradini ripidi, nicchie e feritoie. Torri megalitiche che racchiudono i segreti della Sardegna Antica. Dedalo, il padre di icaro, per sfuggire alla prigionia di Minosse, re di Creta, si rifugiò in Sardegna e come ringraziamento per l’ospitalità insegnò ai sardi a costruire queste opere ciclopiche chiamate Nuraghi. É una leggenda riferita dallo storico greco Pausania, forse una traccia che nasconde il contatto tra l’isola e il mondo cretese e miceneo. Siamo nell’età nuragica, dall’età del bronzo e l’età del ferro, quando i sardi costruirono e usarono le grandi torri di pietra.”
É l’introduzione del CD-Rom interattivo realizzato per la Regione Autonoma della Sardegna nel 1996. Per di versi mesi ho lavorato a stretto contatto con Ubaldo Badas, allora direttore del Museo Archeologico di Villanovaforru. Per la prima volta applicavo la modellazione tridimensionale al campo della ricostruzione virtuale di elementi archeologici. L’ambiente di lavoro era il DOS e i software di grafica 3D erano 3D Studio 4 per la modellazione e il rendering Vista Pro 2.0 per la generazione di viste panoramiche naturalistiche. Per il fotoritocco è stato usato Fractal Painter, al tempo un programma molto più avanzato del Photoshop di allora che non supportava ancora i livelli.
Nuragica è stato un lavoro appassionante e una sfida notevole per l’epoca.